Tyrion |
Puntata che potrebbe diventare storica perché ospita la scena con il maggior numero di affronti simultanei alla morale, quella di Jaime che stupra Cersei di fronte al cadavere di Joffrey.
Abbiamo quindi, allo stesso tempo: lo stupro, l’incesto e il vilipendio al cadavere (che per giunta è il cadavere del figlio incestuoso).
Mentre i telespettatori commentano la cosa sui forum e i vari siti a tema Game of Thrones, George RR Martin, scrittore della saga letteraria a cui il serial si ispira, dice la sua facendo un parallelo tra il libro, A Storm of Swords, e la serie tv. Nel libro una scena del genere non c’è. Non in questi termini e non con questi tempi. Jaime non è presente alla morte del figlio. E quando prova a riavvicinarsi a sua sorella, viene rifiutato solo in un primo momento. Non c’è alcuna violenza dopo. Anche se, come tiene a sottolineare Martin, il disgusto che Cersei prova per lui, per la sua mano di ferro, è lo stesso.
«Se lo show ha cambiato anche in minima parte il dialogo di Cersei dai libri, potrebbe aver lasciato un’impressione differente – ma il dialogo è molto legato alle circostanze del libro, in cui una donna rivede il suo amante dopo tantissimo tempo durante il quale aveva temuto fosse morto. Non sono sicuro che la cosa funzionerebbe con una timeline diversa». «Questo – ha concluso Martin - è quanto ho da dire su questo argomento. La scena è sempre tesa a creare un momento di disturbo nel lettore o nello spettatore… Ma mi dispiacerebbe se disturbasse le persone per le ragioni sbagliate».
Nessun commento:
Posta un commento